4 giugno 2024
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La Silicon Valley premia la triestina InSilicoTrials miglior startup AI dell’anno
La piattaforma sperimenta dispositivi medici e farmaci con pazienti «virtuali»
Premiata dai guru della Silicon Valley come startup dell’anno per l’intelligenza artificiale. Lo Startup Grind Global 2024 è andato alla triestina InSilicoTrials (Ist) guidata dal Ceo Luca Emili che ha battuto la concorrenza di 650 matricole provenienti da tutto il mondo che sgomitano per imporsi nel regno del venture capital. Nel mondo delle startup c’è una selezione agguerrita e pochi riescono alla fine a imporsi sul mercato. Per InSilicoTrials si tratta di un vero imprimatur sull’onda del boom dell’intelligenza artificiale (AI). L’AI sta rivitalizzando il mondo delle tecnologie, trascinato dal successo di Nvidia, la nuova regina di Wall Street.
Un successo amplificato perchè ottenuto a Redwood City, nella città delle sequoie, nei pressi di San Francisco, il cuore dell'economia della Bay Area, centro leader mondiale per il progresso tecnologico in una combinazione unica al mondo di infrastrutture, venture capital e innovazione.
«InSilicoTrials ha catturato la nostra attenzione e l'interesse di numerosi investitori perché consente di utilizzare pazienti virtuali per accelerare lo sviluppo dei farmaci», spiega James Gee, responsabile delle partnership globali di Startup Grind. InsilicoTrials, sede sulle Rive triestine, ha colpito gli analisti della Silicon Valley perché, grazie all’intelligenza artificiale, la sua piattaforma riesce a simulare le sperimentazioni cliniche di farmaci e dispositivi medici con pazienti solo «virtuali».
Il Ceo di InSilicoTrials Luca Emili, al centro, a Redwood City nella Silicon Valley riceve il premio allo Startup Grind Global 2024
«La pandemia ha lasciato segni indelebili. In Europa c’è stato uno sforzo anche finanziario enorme per debellarla con il vaccino e alla fine la battaglia è stata vinta. Ma questo fa capire come non ci si debba trovare impreparati in vista della prossima emergenza sanitaria. L’intelligenza artificiale è la nuova rivoluzione», spiega il Ceo di InSilico Trials, Luca Emili. La startup triestina, una trentina di dipendenti connessi grazie anche allo smart working sparsi fra Olanda, Germania, Francia, Svezia e Stati Uniti, ambisce a diventare un nuovo unicorno: «Nel 2024 prevediamo di arrivare fino a 6 milioni di ricavi e spendiamo annualmente una cifra molto superiore in innovazione. Nell’era di ChatGpt ci siamo trovati molte porte aperte e stiamo discutendo accordi con l’industria farmaceutica di vari Paesi come Giappone, India, Singapore, Stati Uniti, India. Nel nostro settore abbiamo pochissima concorrenza. Mi trovo a San Diego per discutere di ricerca e sviluppo e qui possiamo scegliere se partecipare a una ventina di meeting con aziende farmaceutiche. La nostra proposta è una vera rivoluzione che consente di accelerare i tempi dei clinical trials, che richiedono investimenti milionari e anni di lavoro, e cioè i test dal vivo su pazienti e in laboratorio. Tutto ciò consente oltretutto di evitare la sperimentazione sugli animali». Per gli analisti della Silicon Valley si tratta di un modello economico di successo perché «consente di risparmiare fino al 40% di tempo e denaro fornendo ai pazienti un accesso tempestivo alle cure».
InSilicoTrials, che collabora con la Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha vinto tre progetti europei per un valore di circa 20 milioni che prevedono l’utilizzo delle più avanzate tecnologie per velocizzare lo sviluppo di farmaci e dispositivi medici: «Il primo si chiama Brainteaser e utilizza l’intelligenza artificiale nelle malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla. SimCardioTest consente di lavorare nei test di farmaci che combattono malattie cardiovascolari e su dispositivi medico-cardiaci. InSilico World guarda alla terapia del paziente in maniera più olistica. Tutti progetti portati avanti assieme a prestigiose aziende del settore medicale, università italiane ed europee». Luca Emili sottolinea l’impatto della piattaforma di InSilico Trials sull'innovazione sanitaria: «I modelli computazionali e l'intelligenza artificiale consentono di accelerare drasticamente lo sviluppo di nuovi farmaci e dispositivi medici migliorando la sicurezza dei prodotti e riducendo come detto i costi di ricerca e sviluppo».
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